È un rito da osservare attentamente. I due rischi principali in ogni piatto di pasta al pomodoro sono quelli di trovare il sugo di pomodoro completamente slegato dalla pasta e di avere un piatto molto asciutto. Le materie prime sono inoltre fondamentali. Mio personale suggerimento: fuori stagione preferisco sempre usare pomodori pelati, se vogliamo usare pomodori freschi prepariamo questo piatto in estate.
Facciamo soffriggere per cinque minuti uno scalogno tagliato molto fine e uno spicchio d’aglio in una padella con due cucchiai di olio EVO a fiamma moderata. Aggiungiamo i datterini tagliati a metà insieme a del sale e una spolverata di pepe – visto che io lascio sempre la buccia aggiungo anche un paio di cucchiaini di zucchero per togliere un po’ di acidità. Aggiungo inoltre subito delle foglie di basilico, userò il resto per decorare il piatto.
Lasciamo andare a fuoco basso per circa 20 minuti, e intanto mettiamo a bollire l’acqua per buttare i paccheri: se il sugo si asciuga troppo possiamo poi aggiungere dell’acqua di cottura.
Quando il sugo è pronto abbiamo due alternative a) per chi odia i grumi, dopo aver tolto lo spicchio d’aglio, possiamo frullare il sugo e filtrarlo con un colino, b) in alternativa va benissimo aggiungere i paccheri scolati direttamente alla padella con il sugo per farli saltare insieme per un minuto mantecando con un po’ di olio EVO per dare un colore brillante al piatto.
Teniamo sempre da parte un po’ di acqua di cottura, può aiutare a legare il piatto. Una volta pronto dobbiamo solo aggiungere a crudo una spolverata di parmigiano reggiano, un paio di foglie di basilico e un po’ di olio EVO.