È un esercizio che va fatto almeno due volte all’anno. Ci dobbiamo impegnare.
Disponiamo su un tagliere grande (o una spianatoia) la farina a forma di vulcano e versiamo le uova nel ‘cratere’: mescoliamo bene le uova con una forchetta e, solamente dopo, gentilmente cominciamo a incorporare la farina, sempre con l’aiuto della forchetta.
Possiamo evitare di sporcarci le mani finché la pasta non avrà una consistenza più morbida, dopodiché spolveriamo le mani con un po’ di farina e cominciamo a impastare per almeno quindici minuti, quando la pasta avrà un aspetto più ‘liscio’.
Lasciamo riposare avvolta da una pellicola in frigorifero per circa un’ora: questo processo aiuterà a distendere il glutine della farina, in questo modo, quando ‘tireremo’ la pasta sarà molto più elastica.
Adesso dobbiamo solo decidere se stendere a mano con un mattarello o usare la classica macchinetta tirapasta: è molto più romantico usare un mattarello, ma se per questioni di tempo vogliamo usare la macchina (se ne abbiamo una) è ovviamente concesso.
Dopodiché, anche in base al tipo di piatto che abbiamo in mente, possiamo decidere che pasta creare: visto che non siamo in una cucina di un ristorante, quando abbiamo raggiunto lo spessore (circa un paio di mm) della nostra sfoglia possiamo tagliarla con un coltello a lama liscia. Basterà cospargere la sfoglia di farina, arrotolarla e tagliarla con i seguenti spessori:
- Tagliolini 2-3 mm
- Fettuccine 5-7 mm
- Tagliatelle 7-9 mm
- Pappardelle 10-13 mm
Adesso non ci resta che mettere i nostri nidi di pasta sopra una teglia, spolverare la pasta con un po’ di farina per evitare che si attacchi e pensare al tipo di sugo da abbinarci, sono sicuro che qualsiasi scelta sarà perfetta!