É un procedimento un po’ laborioso, ma è l’unico modo per raggiungere il livello di qualità di un ristorante. CI servirà un tagliapatate, o una mandolina, oppure una buona tecnica di taglio, oltre ovviamente a un termometro digitale, fondamentale per capire la giusta temperatura dell’olio.
Tagliamo le patate, importante solo che la dimensione sia relativamente simile, per avere una cottura uniforme: possiamo farle a bastoncino, a mattoncino, a fiammifero.
Le patatine vanno bagnate in acqua fredda per fare perdere l’amido che potrebbe rovinare la frittura, dopodichè le sbollentiamo per un paio di minuti: le patatine tradizionali, quelle un po’ più spesse, andranno bollite per circa 4 minuti.
Scoliamo le patate, asciughiamole bene, le disponiamo su una teglia da forno e le facciamo riposare in freezer per circa 30 minuti. Questa sarà la chiave per la loro croccantezza.
Scaldiamo l’olio a 140* e friggiamo le patatine per 6 minuti, dopodichè le scoliamo, lasciamo asciugare e via, di nuovo in freezer per altri 30 minuti: le patatine a questo punto saranno cotte, mancherà solamente la ultima frittura per dare la croccantezza finale.
Se non intendiamo mangiarle subito possiamo benissimo lasciarle così in freezer fino al prossimo utilizzo, queste di fatto sono simili alle patatine industriali che compriamo già surgelate al supermercato.
Scaldiamo l’olio a 180° e friggiamo le patatine per 3 minuti, fino a raggiungere il classico colore dorato e la perfetta croccantezza. Scoliamole, regoliamo di sale e poi sarete pronti, dopo non poca fatica, al fatidico assaggio, magari accompagnate da un buon ketchup fatto in casa.