C’è chi erroneamente pensa che una planetaria serva a chi è appassionato di dolci. Certo, è uno strumento che strizza l’occhio agli esperti di pasticceria, ma sarebbe un grande errore limitare il suo uso a un ramo della cucina importante, ma non fondamentale.
È curiosa la storia, la planetaria è nata nei primi anni del 1900 per aiutare i professionisti, anche se la moglie di uno di loro dirà: “I don’t care what you call it, it’s the best kitchenaid I’ve ever had!”, e da qui nascerà il nome del primo e tuttora più famoso brand.
Mia nonna non aveva una planetaria ma sono certo che oggi, se potesse, farebbe anche a meno di sbattere le uova per quindici minuti di fila, soprattutto quando devi preparare un dolce per più di dieci persone. Io sono uno sponsor assoluto della tradizione, ma quando la tecnologia ci può dare una bella mano….
Io personalmente non potrei vivere senza una planetaria, ne ho addirittura due, da quando ho deciso di smettere di portare dieci e passa chilogrammi tra le due case ogni volta che avevo bisogno di preparare qualcosa di ‘importante’. Ovviamente i prodotti di alta gamma arrivano con prezzi importanti ma ormai di planetarie se ne possono trovare in tutte le fasce di prezzo: lo ritengo comunque un investimento da fare nel caso volessimo cominciare a sbizzarrirci in pasticceria, panificazione, salse, e molte altre preparazioni.
Di solito arrivano con tre fruste differenti, uno per montare, (frusta a fila) uno a foglia e un gancio, usato maggiormente per la panificazione e preparazione di pasta fresca.
Per i dolci è fondamentale averne uno usando la frusta a filo, usata principalmente in quelle preparazioni dove bisogna montare, soprattutto se non vogliamo passare decine di minuti a tenere una scodella con una mano e con l’altra continuare a sbattere le uova e il composto con sbattitore elettrico.
La frusta piatta (o a foglia) la useremo per quegli impasti né troppo duri né troppo molli e che non hanno bisogno di essere montati, penso principalmente alla pasta frolla, alla pasta brisee oppure agli impasti per biscotti o per muffin (anche se preferisco prepararli a mano).
Invece la frusta a gancio si usa molto per la panificazione, ovvero quegli impasti che richiedono una certa energia, e vi garantiranno un impasto liscio e senza grumi se li lasciamo lavorare per qualche minuto, dalla pasta fatta in casa fino a tutti i tipi di pane e focacce. Poi è vero che niente può battere l’immagine di nostra nonna che da sola preparava la pasta per tutta la famiglia sopra un piano grande come il tavolo senza una goccia di sudore, però ritengo che alcuni lussi che ci facciano risparmiare tempo e fatica a volte vadano sfruttati, senza compromettere la qualità della nostra preparazione.
Ma ormai tutte le planetarie offrono degli interessantissimi accessori, perché sfruttando il motore della planetaria possiamo evitare di comprare degli elettrodomestici specifici. Uno dei principali è il tritacarne, utilissimo, parliamoci chiaro, la carne macinata al momento è di qualità nettamente superiore rispetto a quella macinata dal vostro macellaio, per non parlare di quello comprato direttamente al supermercato. Non esiste paragone. Certo, si può comprarne anche uno manuale d’annata, bellissimo per fare foto di cibo o per fare bella figura con gli amici, ma se devo tritare due chili di carne per un ragù preferisco avere il supporto tecnologico.
Se pensiamo di fare delle ottime polpette di carne mista, un qualsiasi tipo di ragù o un ripieno per dei ravioli allora dobbiamo averne uno, anche perché non tutti i macellai ci vorranno tritare tutti i tipi di carne che vogliamo, anche loro non vogliono di certo sporcare il loro tritacarne, e allora diventerà indispensabile quando vorremo tritare agnello, vitello, cinghiale ed altri tipi di animale per provare i piatti più variegati che ci verranno in mente.
Ci possono essere anche altri accessori che sfruttano il motore della planetaria, dalla macchina per tirare la pasta lunga fino alla possibilità di attaccare un torchio (ovviamente ne ho preso uno) per creare svariati tipi di pasta corta, dai maccheroncini fino ai rigatoni e fusilli. Se siete appassionati di pasta fresca allora non vi resta che sbizzarrirvi nel creare i sughi più interessanti per accompagnarla.
E una maionese? Mai fatta a mano partendo da un tuorlo e da un bicchiere di olio di semi di arachidi? Non ve ne pentirete. Adottate anche voi una planetaria.