Eh si. Il tiramisù è forse uno dei piatti di maggior disputa in Italia, ognuno ne reclama l’origine e ognuno pensa di farlo in modo impeccabile, ci sono i fan dei pavesini e dei savoiardi e c’è chi mette solo i tuorli e non i bianchi. L’unica certezza è che, aldilà degli ingredienti scelti, la preparazione in casa del tiramisù è estremamente semplice e batte in modo inequivocabile tutti i tiramisù che troverete nei bar o in molti ristoranti.
Un grandissimo classico della cucina americana, più precisamente newyorkese. Le origini sono dibattute ma sicuramente c’entra qualcuno che di cognome fa Benedict ed esiste la possibilità che la ricetta sia nata per curare una colossale sbornia. Quel che è certo, è che stiamo parlando di un grande piatto, con molte varianti ma due basi solidissime: l’uovo in camicia (o ‘poche’) e la salsa olandese.
Quanti ricordi i miei primi pancakes in un diner a New York seduto al bancone con una tazza di caffè filtrato. Erano giganti, con la panna montata e le gocce di cioccolato fondente. Mi ero ripromesso di imparare a farli da solo e ho sempre provato una certa repulsione verso quei mix preparati per pancakes quando la ricetta è così semplice e basilare che chiunque può gustarli dalla propria cucina di casa insieme a della frutta e una bella tazza di caffè.
Se penso all’autunno, uno degli ingredienti che preferisco usare è sicuramente la zucca, colorata, scenografica, si presta a tantissime preparazioni e si sposa con tantissimi ingredienti: principalmente a causa della sua dolcezza va in totale armonia con ingredienti più sapidi e grassi. Basta un bel pezzo di bacon che avanza in frigo per preparare un primo piatto goduriosissimo, usando i paccheri, perfetti per inglobare il sugo e i pezzetti di bacon croccanti.
È forse il primo piatto più famoso al mondo? Tutti lo fanno, molti lo fanno benissimo e moltissimi lo fanno da cani. Un paio di errori potrebbero anche fare scatenare una guerra mondiale, in Italia non scherziamo con questo tipo di piatti. È uno dei piatti apparentemente più semplici, ma anche che possono offrire una maggiore goduria se ben riusciti. Ho fatto fatica nella mia vita a incontrare dei grandi piatti di pasta al pomodoro. Facciamo solo attenzione a una cosa: in stagione usiamo i pomodori freschi, ma fuori stagione vanno benissimo i pelati. Proviamoci.
I risotti sono il mio grande amore. Richiedono preparazione, organizzazione e disciplina. Durante l’autunno e la stagione della zucca non posso non cimentarmi nella preparazione di un risotto. Pochi ingredienti si sposano con la dolcezza della zucca come la sapidità e il sapore della salsiccia di maiale. Una combinazione speciale con una esplosione di sapori e due diverse consistenze della zucca, una parte cremosa e una più a pezzettoni.
Ognuno è cresciuto con la propria variante di polpette. Ed è giusto così. C'è chi adora quelle al sugo, chi le vuole fritte e chi al forno, chi le vuole piatte e grandi e chi piccoline e rotonde. È un piatto talmente flessibile che può essere definito uno svuota frigo. Proprio per questo non potrei mai mangiarle in un ristorante a) perché nessuno le fa buone come le mie e b) perché nessuno saprà mai cosa ci hanno messo dentro. C’è una cosa che accomuna tutti. Le polpette non bastano mai, bisogna tenere conto di circa sette-otto polpette a commensale solamente per un aperitivo. Sbizzarritevi tra manzo, maiale, vitello, agnello: non esiste una regola. Provatele.
Le cotture lente sono quei piatti che offrono il maggiore tasso di soddisfazione anche grazie al tempo e all’impegno che dedichiamo nella preparazione. È uno di quei piatti che richiede tanta pazienza (circa un pomeriggio) ma anche tanta organizzazione nella preparazione soprattutto all’inizio della ricetta. Poi dobbiamo lasciare fare il lavoro alla nostra cocotte e al forno mentre noi possiamo rilassarci con un buon bicchiere di vino davanti a un camino. La guancia poi è una delle parti del manzo più sottovalutate, non è facile da trovare e il costo è decisamente inferiore rispetto agli altri tagli, ma il sapore vi sorprenderà.
Tutti i crudi di pesce per me sono qualcosa di straordinario. La chiave è trovare per ogni tipo di pesce il condimento giusto che non contamini (termine elegante per non dire rovinare) il sapore inconfondibile del pesce fresco. Inutile dire che la materia prima qui ha una componente assoluta: se vogliamo toglierci lo sfizio di una buona tartare di pesce dobbiamo prendere un pezzo di altissima qualità. Con una ricciola freschissima si va sempre sul sicuro, accompagnata da una salsa super estiva alla menta e prezzemolo.
Fish & Chips, ovvero il caposaldo di ogni menu di un pub del Regno Unito. È immancabile ed è un grande classico della cucina anglosassone: un piatto che siamo abituati a vedere nei film o per caso a mangiare per strada in un cartoccio di giornale quando viaggiamo all’estero. Ma è anche un piatto gustosissimo che possiamo preparare in casa con un sacco di soddisfazioni, come tutti i fritti del resto.
Poche cose battono un piatto di pesce crudo fresco e di qualità. Ogni volta che al mercato o in pescheria vedo un bel pezzo di filetto di tonno penso subito ad una tartare. A come posso condirla e soprattutto a come riuscire a non rovinarla, scegliendo con attenzione gli ingredienti e i sapori che non coprano troppo il gusto delicato del pesce crudo. Si sposa benissimo con oli non troppo 'saporiti', con qualsiasi tipo di frutta secca e con una splendida salsa teriyaki fatta in casa.
Il gröstl (letteralmente rosticciata) di baccalà è uno di quei piatti che mi ricorda casa: nelle locande altoatesine viene servito a tavola direttamente su una padellina di ferro usata per saltare il pesce insieme alle patate. Un piatto semplice ma denso di sapori con ingredienti che si sposano alla perfezione.
Casa. Uno di quei piatti che mi ricorda casa. E non è che nel resto del mondo i maiali non abbiano lo stinco. Semplicemente lo usano per altre preparazioni immagino. In Alto Adige invece, è sul menù di qualsiasi posto della tradizione per la sua semplicità e quella carne tenera e saporita (per essere maiale) che non ha bisogno di tanti accompagnamenti nella preparazione se non un po’ di grasso e un bel bicchierone di birra per non renderlo troppo secco. Assolutamente da provare.
Poche cose stimolano la mia immaginazione e il mio appetito come la pelle croccante di un petto d’anatra scottato in padella. L’anatra è spesso un animale poco utilizzato e sottovalutato nelle cucine non professionali, ed è un grandissimo peccato visto il sapore, la sua duttilità di utilizzo, semplicità di preparazione e, oltretutto, costi del prodotto molto contenuti rispetto ad animali ‘concorrenti’.
Che dire. Forse il sandwich più famoso del mondo. C’è chi dice che sia un acronimo (Chicken Lettuce Under Bacon), c’è chi narra che semplicemente sia nato in una clubhouse di qualche elegante country club americano. Praticamente oggi si trova in qualsiasi ristorante, pub, in tutti i bar a bordo piscina del mondo servito insieme a una porzione di patatine fritte. Purtroppo solo alcuni sono del livello richiesto per questo tipo di sandwich, soprattutto a causa del pane che va preparato assolutamente in casa.
Alcuni piatti nascono da ispirazioni, altri piatti nascono da specifici ingredienti che ti capitano sul tavolo magari recapitati da qualche amico. Questo piatto può essere una combinazione di entrambe le cose, accelerata però dal fatto di aver ricevuto in regalo, direttamente dal mercato delle spezie di Istanbul, una quantità moderata di oro rosso, lo zafferano. Mi è subito venuto in mente un piatto che avevo assaggiato tempo fa in un ristorante di pesce, un risotto agli scampi crudi e zafferano. La dolcezza dello scampo unità al sapore intenso della spezia e alla cremosità del risotto mantecato.
Gi asparagi sono sinonimo di primavera. Dai primi di marzo cominciano a comparire su qualsiasi bancarella del mercato in quantità assurde. Per me significa cominciare a pensare a quali piatti possano valorizzarli di più. Il risotto sicuramente è uno dei capisaldi. Questa ricetta è fatta con gli asparagi verdi ma anche gli asparagi bianchi possono essere una valida alternativa.
Ci sono alcuni momenti dell’anno che leghiamo a particolari prodotti della nostra terra. La fine dell’estate rappresenta sempre l’inizio della stagione dei funghi. Pur essendo nato e cresciuto in mezzo alle montagne non sono mai stato un grande raccoglitore di funghi, ma mi sento particolarmente bravo a cucinarli e mangiarli. Non esiste una combinazione migliore come quella tra i porcini freschissimi di stagione e un risotto preparato con tutte le regole che abbiamo imparato a conoscere insieme.