Insieme ai pancakes è uno dei pochi piatti che lego in maniera indissolubile agli Stati Uniti. Difficile trovare dalle nostre parti qualcosa di simile, si può solo tentare di replicare e trovare la combinazione di ingredienti che più si avvicina. Ognuno interpreta la ricetta a modo proprio, non solo per la farcitura, ma anche per gli ingredienti stessi usati nella preparazione. Io preferisco di gran lunga quelli con i pezzetti di cioccolato fondente (chocolate chip), mirtilli e pezzetti di banana.
Eh si. Il tiramisù è forse uno dei piatti di maggior disputa in Italia, ognuno ne reclama l’origine e ognuno pensa di farlo in modo impeccabile, ci sono i fan dei pavesini e dei savoiardi e c’è chi mette solo i tuorli e non i bianchi. L’unica certezza è che, aldilà degli ingredienti scelti, la preparazione in casa del tiramisù è estremamente semplice e batte in modo inequivocabile tutti i tiramisù che troverete nei bar o in molti ristoranti.
Bisogna ammetterlo. I brownies sono una bomba. Calorica, di colore, di sapore, di morbidezza. Un eccesso di uova, un eccesso di burro e di zucchero. Però che risultato. E sfido qualsiasi brownie che troverete da Starbucks o nei vari bar o autogrill a darvi lo stesso senso di gratificazione rispetto a farli a casa con le vostre mani e mangiati ancora tiepidi da forno a colazione insieme a un bicchiere di latte oppure dopo cena con un cucchiaio di panna montata fatta in casa.
Ogni volta che vado in pescheria e vedo i moscardini penso sempre a questa ricetta. Semplice e veloce, con pochi ingredienti selezionati: della serie mettiamo tutto in una bella cocotte di terracotta, scaldiamo gli ingredienti e aspettiamo la magia. È un ottimo primo piatto che complementa qualsiasi secondo di pesce che andremo a preparare, ovviamente più indicato per le giornate più fredde, e richiede una bella dose di paprika e peperoncino per rendere al meglio.
È inevitabile. In autunno le zucche spuntano letteralmente da tutte le parti, ormai sono diventate praticamente un oggetto di arredo. A dire la verità, si possono anche mangiare. E niente è più gustoso di una deliziosa vellutata di zucca in una giornata di autunno, che poi possiamo condire con praticamente ogni spezia che abbiamo in casa, o frutta secca, o carne, o addirittura pesce. Ma è così buona anche da sola, così, con il suo colore giallo intenso che sembra essere stata disegnata con un acquerello. E poi facile da fare, anzi, facilissima. Saranno solo necessari un frullatore a immersione e un semplice passaverdure.
Estate, primavera, autunno, inverno. Tutte le stagioni vanno bene per un buon piatto di pesce, finché sia fresco e di qualità. E uno spaghetto ai frutti di mare spesso li batte tutti, si porta dietro il piacere di un piatto di pasta con il gusto e la consistenza del pesce e dei frutti di mare che ci ispirano al momento di entrare in una pescheria. Una esplosione di sapori che non può fare del bene a tutte le persone intorno al tavolo.
Forse è uno dei piatti che mi rappresenta di più, a partire dal nome. Preparare una tartare è come una forma d'arte, la tavolozza è rappresentata da tutti gli ingredienti che possiamo unire senza coprire il gusto tenerissimo del manzo crudo. Unica cosa su cui mi impunto sempre è che la carne dovrebbe essere tagliata al coltello, pochi minuti di preparare il piatto, troverete il risultato straordinario. Inutile ripetere, che essendo la carne la assoluta protagonista del piatto, deve essere freschissima e di assoluta qualità.
Da piccolo ho vinto un campionato di costolette alla milanese: non so quante ne ho mangiate, so solo che non ero stato benissimo quella notte. Ma l’amore per la ‘milanese’ è qualcosa che va molto indietro nel tempo. Negli anni ho imparato a cucinarla (non è facile) e a rispettarla molto di più, e soprattutto ad usare gli ingredienti ideali per farne un piatto eccezionale. C’è tempo per discutere sulle origini della costoletta, sui paragoni con la Wienerschnitzel: in questo momento bisogna solo capire come prepararla.
Il fegato è uno di quei prodotti che si amano e si odiano, ma anche a causa di qualche pregiudizio che, magari, non ci lascia neanche assaggiare un piatto prima di giudicarlo. È capitato a tutti. Per anni dire sostanzialmente: “Odio il fegato!”, per poi, un giorno, assaggiarlo, e dire: “ma in realtà non è così male”, e poi non ne farete più a meno. E ci sarà un motivo se uno dei piatti icona del Veneto è proprio il fegato alla veneziana: un piatto semplice, con solamente due ingredienti, preparato con prodotti poveri, ma che cotti insieme creano una combinazione di gusto dolce-amaro che vi delizierà
È un piatto che profuma di estate con tutti i sapori della nostra terra. È anche un piatto estremamente semplice da preparare. Si può preparare con qualsiasi filetto di un buon pesce bianco, dal merluzzo all’orata, dal branzino al nasello e con ingredienti che dovremmo avere tutti i giorni nel nostro frigorifero. È un piatto che impressionerà per la sua freschezza e per la bellezza dell’impiattamento con colori molto vivaci e sapori inconfondibili. Nel caso vi avanzassero un paio di filetti di merluzzo dalla frittura della sera precedente allora non avrete scelta migliore. Il cartoccio poi è straordinario sia per l’effetto visivo del risultato finale ma soprattutto per conservare tutti i sapori in cottura e rilasciarli direttamente nel piatto.
Quando si parla di tarTARA di pesce mi vengono in mente un paio di parole, qualità e semplicità. È ovvio che il pesce deve essere freschissimo e abbattuto per potere essere mangiato crudo: fidiamoci sempre del nostro pescivendolo – se lo conosciamo bene. La semplicità invece fa riferimento agli ingredienti. Non esageriamo, non dobbiamo aggiungere mille spezie, preparazioni, condimenti: rischieremmo di coprire il sapore del protagonista del piatto: il salmone.
Estate, primavera, autunno, inverno. Tutte le stagioni vanno bene per un buon piatto di pesce, finché sia fresco e di qualità. E uno spaghetto ai frutti di mare spesso li batte tutti, si porta dietro il piacere di un piatto di pasta con il gusto e la consistenza del pesce e dei frutti di mare che ci ispirano al momento di entrare in una pescheria. Una esplosione di sapori che non può fare del bene a tutte le persone intorno al tavolo.
Da piccolo ho vinto un campionato di costolette alla milanese: non so quante ne ho mangiate, so solo che non ero stato benissimo quella notte. Ma l’amore per la ‘milanese’ è qualcosa che va molto indietro nel tempo. Negli anni ho imparato a cucinarla (non è facile) e a rispettarla molto di più, e soprattutto ad usare gli ingredienti ideali per farne un piatto eccezionale. C’è tempo per discutere sulle origini della costoletta, sui paragoni con la Wienerschnitzel: in questo momento bisogna solo capire come prepararla.
Il cheeseburger perfetto è una forma d'arte, ed esiste solo grazie a un panino perfetto, e il panino perfetto non si compra al supermercato, ma si prepara in casa. Quando avremo tempo e voglia di preparare il pane in casa, allora potremo cimentarci nella preparazione del cheeseburger perfetto. E ci mancheranno solo un paio di cose, a parte un ottimo taglio di carne non troppo magro, servirà una composta di cipolle caramellate, una salsina che prepareremo al momento, e ovviamente le patatine fritte fatte in casa. Il resto è storia.
È uno di quei “comfort food” che vogliamo preparare quando siamo giù di morale o quando la temperatura in un paio di giorni scende di una quindicina di gradi. Non porta via neanche tanto tempo e servono pochi ingredienti, ma il risultato sarà eccezionale: è uno di quei classici piatti che si preparano con un solo tegame dove piano piano aggiungeremo tutti gli ingredienti e poi porteremo direttamente a tavola, dove ogni commensale avrà la possibilità di ‘rubare’ la sua quota di salsicce. Obbligatorio l’accompagnamento con un purè di patate fatto in casa.
Un piatto fumante, temperatura esterna intorno ai -10°, una splendida vista sulle dolomiti, e tanta voglia di avere un pasto caldo dopo un paio di ore di sciate: ecco cosa rappresenta per me la zuppa di gulasch (o gulaschsuppe in tedesco) in poche parole. Il manzo stufato si sposa benissimo con il sapore forte della paprika affumicata per un piatto che quasi assomiglia a un comfort food invernale. Come ogni zuppa che si rispetti bisognerà avere molta pazienza, rispettare gli ingredienti e lasciare che il calore faccia il proprio lavoro.
Ci sono alcuni momenti dell’anno che leghiamo a particolari prodotti della nostra terra. La fine dell’estate rappresenta sempre l’inizio della stagione dei funghi. Pur essendo nato e cresciuto in mezzo alle montagne non sono mai stato un grande raccoglitore di funghi, ma mi sento particolarmente bravo a cucinarli e mangiarli. Non esiste una combinazione migliore come quella tra i porcini freschissimi di stagione e un risotto preparato con tutte le regole che abbiamo imparato a conoscere insieme.
È inevitabile. In autunno le zucche spuntano letteralmente da tutte le parti, ormai sono diventate praticamente un oggetto di arredo. A dire la verità, si possono anche mangiare. E niente è più gustoso di una deliziosa vellutata di zucca in una giornata di autunno, che poi possiamo condire con praticamente ogni spezia che abbiamo in casa, o frutta secca, o carne, o addirittura pesce. Ma è così buona anche da sola, così, con il suo colore giallo intenso che sembra essere stata disegnata con un acquerello. E poi facile da fare, anzi, facilissima. Saranno solo necessari un frullatore a immersione e un semplice passaverdure.